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Studi storici

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Davide Turcato
IL LABORATORIO DELL'ANARCHIA

Gli esperimenti di Errico Malatesta con la rivoluzione 1889-1900 pp.368 EUR 15,00
ISBN 798-88-95950-85-3

Questo libro è dedicato a chi voglia comprendere l'anarchismo.
Molti storici di questo movimento sono emuli di quel poliziotto, descritto da Edgar Allan Poe, che chiamava "bizzarria" qualunque cosa sfuggisse alla sua comprensione, e così "viveva in mezzo a tutta un'infinita legione di 'bizzarrie'". Anch'essi vivono felicemente in mezzo alla legione di bizzarrie che attribuiscono all'anarchismo — purismo, utopismo, impossibilismo, e via dicendo. L'autore di questo libro si ispira invece all'antitesi di quel poliziotto, ad Auguste Dupin. Come il detective di Poe usa la coerenza come principio euristico per dissolvere le apparenti bizzarrie dei casi che affronta, così Turcato si fa guidare dal principio metodologico di accordare agli anarchici il beneficio del buon senso per indagare la possibilità di interpretare l'anarchismo come una strategia d'azione sensata e razionale.
L'intento è perseguito studiando il pensiero e l'azione di uno dei più lucidi rappresentanti dell'anarchismo, Errico Malatesta, negli anni centrali della sua vita. In contrasto con lo stereotipo dell'anarchismo come vacuo vagheggiamento di un idillico sogno di perfezione, il tema centrale del suo anarchismo è il concetto di metodo. Per Malatesta non è tanto il fine ultimo a differenziare i movimenti politici, quanto il loro metodo, perché "in sociologia, come in topografia, uno non va dove vuole andare, ma dove mena la strada su cui uno si è messo". Il metodo anarchico, tanto nelle lotte di oggi quanto nella società di domani, è il "metodo della libertà": il bene comune non può scaturire da uno stato "moralizzatore" che lo imponga con la forza e la paura, ma dalla fioritura di una pluralità di esperimenti sociali guidati dal faro della solidarietà. La concezione anarchica è quindi "il sistema sperimentale portato dal campo delle ricerche a quello delle realizzazioni sociali".
Alla radice dell'idea malatestiana che i problemi sociali si risolvono solo gradualmente e sperimentalmente vi è l'acuta consapevolezza di temi che sarebbero diventati pane quotidiano nella sociologia del ventesimo secolo. E le pratiche libertarie di Malatesta e di quel movimento reticolare e transnazionale di cui egli faceva parte costituirono altrettanti esperimenti con la rivoluzione, carichi di insegnamenti per chi non abbia perso la voglia di perseguire il bene collettivo.

[Maggio 2025]

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