È POSSIBILE LA RIVOLUZIONE?
Volontà, la Settimana Rossa e la guerra (1913-1918)
A cura di Davide Turcato. Saggio introduttivo di Maurizio Antonioli
pp.532 EUR 30,00
ISBN 978-88-95950-52-5
Dopo quasi tre lustri di assenza, che avevano visto l'ascesa del sindacalismo
rivoluzionario e l'apparente obsolescenza della prospettiva insurrezionale,
nell'agosto 1913 Malatesta ritorna in Italia per prendere direttamente in mano le redini del settimanale Volontà ad Ancona e per promuovere un movimento rivoluzionario antimonarchico.
Dalle colonne del suo giornale, Malatesta discute il sindacalismo, critica l'individualismo, rintuzza conati revisionistici e riformistici, e in articoli teorici su scienza e determinismo delinea lucidamente la fisionomia del volontarismo anarchico. Nel contempo, percorre l'Italia tenendo una fitta
serie di conferenze e comizi e tessendo le fila del movimento anarchico e del fronte antimonarchico. Questo lavoro dà i suoi frutti. In un articolo dell'aprile 1914 Malatesta chiede con malcelata ironia: "È possibile la rivoluzione?" L'articolo si chiude con un esplicito monito: "Che tutti si tengano pronti per domani... o per oggi." Meno di due mesi dopo scocca
ad Ancona la scintilla da cui divampa il moto insurrezionale della Settimana Rossa, che della possibilità della rivoluzione costituisce la testimonianza più eloquente.
Poche settimane dopo il ritorno di Malatesta all'esilio londinese scoppia la prima guerra mondiale. Nella tempesta bellica, Malatesta si erge a faro del movimento anarchico internazionale coi suoi articoli contro la guerra, in cui riafferma una volta per tutte l'antimilitarismo come irrinunciabile pietra angolare dell'anarchismo.
(coedizione ZIC - La Fiaccola)
[Aprile 2019]
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