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Donne e movimenti

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Emma Goldman
UN SOGNO INFRANTO

Russia 1917
A cura di Carlotta Pedrazzini
pp.116 [ESAURITO]
ISBN 978-88-95950-50-1

Emma Goldman tra il 1917 e il 1918 scrisse articoli e tenne conferenze in diverse città degli Stati Uniti per far conoscere e propagandare quella che, in quel momento, riteneva fosse la verità sul bolscevismo e il suo ruolo nella rivoluzione.
Nel gennaio del 1920, espulsa dagli USA, volle raggiungere la Russia, la terra della rivoluzione sociale. Nei due anni trascorsi nel paese, a contatto con la vita quotidiana del popolo lavoratore, ebbe però modo di modificare profondamente la sua opinione: di ciò per cui la popolazione russa aveva lottato tra febbraio e ottobre 1917 – eguaglianza, giustizia sociale, autodeterminazione, libertà, potere ai soviet - non c'era traccia, se non nella propaganda del governo bolscevico.
Il sogno si era trasformato in un orribile incubo.
In questo libro sono raccolti alcuni dei testi - di cui alcuni inediti - che Emma Goldman scrisse sui bolscevichi, sulla rivoluzione e a denuncia del regime che seguì.

Emma Goldman (1869-1940) è stata una delle esponenti più influenti del movimento anarchico statunitense e un'importante protagonista del movimento di liberazione della donna. Non a caso J.Edgar Hoover, il capostipite del F.B.I., ebbe a definirla 'una delle donne più pericolose d'America'. Emma 'la rossa' ha attraversato le vicende più significative del movimento rivoluzionario e anarchico nordamericano, dai Martiri di Chicago alle proteste antimilitariste contro l'ingresso degli USA ella guerra del 1914-1918. Incarcerata più volte per la sua campagna a favore del controllo delle nascite, fu poi privata della cittadinanza per la sua attività rivoluzionaria.
Dopo la permanenza in Russia, fu costretta a cambiare spesso residenza in vari Paesi europei. Nel 1936 raggiunse la Spagna per sostenere la lotta contro il franchismo, per la rivoluzione sociale libertaria.

[Settembre 2017]

Segnalazioni e recensioni

Recensione su "Voce Libertaria" n.40, Gennaio-Marzo 2018.
Recensione su Left del 17 ottobre 2017.


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