Santo Catanuto
L'ANARCHISMO A TEATRO
Drammi e bozzetti in lingua italiana (1871-2011)
pp.448 [ESAURITO]
ISBN 978-88-95950-30-3
Il teatro anarchico, all'interno del più vasto orizzonte
teatrale, non è un "genere" tra generi ma un fenomeno a
sé la cui peculiarità consiste nel diverso modo
di
intendere la funzione stessa del teatro, ponendosi, anzitutto, come uno
dei mezzi per costruire coscienza sociale, a partire dalla demolizione
dei due più grandi ostacoli alla libertà umana:
la
credenza in Dio e la credenza nello Stato. A suo fondamento sta un
sentimento: «il sentimento istintivo del servizio verso
l'umanità poiché è solo questo
sentimento che
costituisce la vita dello spirito nel senso in cui essa è
parte
vitale della vita della comunità umana».
Assoluta novità nell'odierno panorama culturale
dell'anarchismo
di lingua italiana, questo lavoro non vuole, né
può,
essere un'indagine storica di un fenomeno culturale qual è,
nella sua particolarità, il teatro sociale declinato
an-archicamente, ma, più semplicemente, è la
mappazione
di un materiale che per sua natura e per varie vicissitudini storiche,
ideologiche e culturali è stato, per molti decenni,
ignorato,
disperso in un'infinità di luoghi e difficilmente
reperibile.
Questo saggio raccoglie, senza alcuna pretesa di completezza, il
repertorio complessivo della drammaturgia d'autore anarchico, in lingua
italiana, diretta o in traduzione, affiancandovi anche quegli autori
non anarchici che hanno scritto o messo in scena fatti e personaggi
dell'anarchismo. Una mappa completa per comprendere appieno l'ampiezza,
la varietà e l'intensità di un fenomeno avente
una storia
e un processo propri, tuttora in corso. Frutto dello spoglio di una
discreta mole di pubblicazioni, molte delle quali semi-clandestine e
ormai rare, apparse per lo più in luoghi periferici, questo
lavoro vuole anche essere d'auspicio affinché il pensiero
anarchico, che non ha mai abbandonato il mondo concreto degli esseri
umani, nonostante le brutali e disumane repressioni a cui è
stato fatto oggetto nei momenti più decisivi della guerra di
classe, possa continuare ad orientare e sostenere la volontà
di
quanti hanno deciso, decidono e decideranno di opporre il proprio,
risoluto no a qualsiasi forma d'ingiustizia.
[Aprile 2013]
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